Light and Dark: A7R – A7RmkII con luce scarsa

Visto che sembra essere l’argomento più discusso da qualche anno a questa parte, vediamo un pò come si comportano la vecchia e la nuova Sony A7R/A7RmkII in condizioni di luce veramente bassa.

In questa prima galleria potete vedere alcuni scatti (naturalmente originali) fatti col modello vecchio e relativi ingrandimenti. Come vedremo tra poco, la differenza in termini qualitativi rispetto al modello nuovo è abissale.

***Queste tre foto sono state fatte a diaframma tutto aperto con ottica Zeiss 24-70 f4; la prima con lo specchio e le lampadine appese ad un filo a 400ISO, le due seguenti a 1600ISO e 500ISO. I pixel stessi sembrano meno compatti e definiti rispetto a quelli della “mkII” a valori nettamente superiori***

Il punto non è tanto il rumore generato dal sensore, quanto la pulizia generale e la “densità” dei pixel, vale a dire la capacità di non perdere dettaglio fine e generare al tempo stesso una grana il più fine possibile. Anche se le condizioni di scatto ed i contesti erano totalmente differenti, l’ormai pensionata A7R ne esce con le ossa rotte.

Ne esce con le ossa rotte non perchè non sia una macchina valida, ma semplicemente perchè spesso e volentieri la A7RmkII conserva molto più dettaglio. Sempre tralasciando i test da laboratorio, i grafici ed i forum, si può dire tranquillamente che a 6400ISO il modello nuovo mostra realismo, brillantezza ed incisività a livelli che quello precedente poteva solo sognare anche se spinta a 2 stop in meno di sensibilità (quindi per valori di 1600 ISO).

Nella galleria qui sotto potete farvi un’idea di come la macchina col sensore retroilluminato riesca a digerire la scarsità di luce come se niente fosse.

***La prima immagine della carrozzeria è spaventosa: sempre Zeiss 24-70 a f5.6 e 1600ISO, il nero sembra inchiostro e il dettaglio fine non merita approfondimenti. Le ultime due immagini mostrano il Batis 25mm all’opera prima ad f5.6 e poi ad f4, entrambe a 6400ISO. Le parti di metallo escono letteralmente fuori dallo schermo; impressionanti pure i colori viste le condizioni di luce***

Questi ultimi scatti sono un tipico esempio di quelle situazioni in cui, nonostante ci sia poca luce, è necessario chiudere il diaframma per avere la profondità di campo necessaria; avere un sensore che reagisce in maniera così spettacolare alle basse luci fa la differenza.

This entry was posted in Uncategorized.