sony 70-200 f/2.8 gm

Era mia intenzione essere sintetico in questa prova sul campo, e così sarà.

Personalmente detesto le prove di qualsiasi materiale tecnico in cui il 90% dello spazio/tempo è dedicato a ripetere noiosamente l’elenco delle specifiche tecniche, e questo vale per il materiale fotografico così come per l’hardware oppure per il software in generale.

Il punto forte della fotografia è che si tratta di immagine ed è sufficiente lasciare che siano le immagini a parlare, aggiungendo giusto un pizzico di considerazioni personali basate sull’esperienza senza inutili tecnicismi da laboratorio.

Dunque, partendo dalla fine… se possiedi una fotocamera Sony full frame qualsiasi e ti stai chiedendo quale ottica 70-200mm comprare, la risposta che cerchi è: sì, ti devi comprare il 70-200 GM e basta.

Chi non ha questo tipo di dubbi e cerca questo tipo di zoom, ha già un 70-200 G Master nel proprio corredo.

Comprare un’ottica G Master è come comprare un’ottica Zeiss o delle migliori Fujifilm, si compra ad occhi chiusi e si va sul sicuro.

Scatto con innumerevoli pezzi di corredo Sony (sia corpi macchina che ottiche) dalla metà del 2014 e l’unica cosa che abbia mai necessitato di assistenza è stata proprio il mio 70-200 G Master che è finito in assistenza fortunatamente all’interno del periodo di garanzia per un problemino all’autofocus. Ovviamente lo ricomprerei senza pensarci su due volte.

Utilizzando anche materiale Fujifilm da inizio 2013, posso constatare che a livello di affidabilità Sony batte Fujifilm 10 a 0. E l’affidabilità conta veramente molto nella vita di un fotografo, anche se a livello software mi piacerebbe molto che Sony prendesse spunto da Fujifilm per quanto riguarda un paio di cose, ma evitiamo di dilungarci e andiamo al sodo.

Il 70-200 GM ha tutto quello che si può desiderare da un’ottica di questo tipo: risoluzione, plasticità dell’immagine, bei colori, bello sfuocato, stabilizzatore d’immagine che fa il suo dovere e luminosità. E ,dulcis in fundo, essendo ormai nel 2020 si porta a casa anche a prezzi decisamente interessanti rispetto a quando è stato annunciato.

In definitiva, non avete nessun valido motivo per ripiegare sulla versione f4 oppure su un Tamron.

Almeno finché non uscirà una valida alternativa da parte di Sigma.

Perchè Sigma è l’unica azienda che attualmente sforna obiettivi di livello assoluto a prezzi nettamente inferiori alla concorrenza.

Veniamo alle immagini.

(Tutte le foto di questa pagina sono scattate con Sony A7Rmk3, file JPEG originali. Per quelle riprese all’interno del salone è stato usato il flash Godox V860mk2)

 

 

La messa a fuoco è veloce e precisa come ci si potrebbe aspettare. Questo, unito al fatto che l’ormai penultimo corpo macchina Sony della serie R ha un autofocus (sia in singolo che in continuo) praticamente perfetto, porta a quel piacevole risultato di arrivare a fine giornata e constatare che su centinaia di scatti, finalmente, non ce n’è nemmeno uno fuori fuoco.

Nella galleria qui sotto la foto dell’auto alle prese col drifting è stata scattata ad f/3.5, 1/2000s, 200mm, 400 ISO; quella della moto da cross ad f/4, 1/3200s, 200mm, 640 ISO.

Sulla costruzione dell’obiettivo c’è poco da dire e lo stesso vale per la qualità d’immagine. L’ottica ha un certo peso se paragonata al 70-200 f/4 ma sa come ripagare chi la utilizza. Per quanto riguarda la fluidità delle ghiere e la disposizione dei pulsanti non c’è nulla da segnalare: l’usabilità è ottima.

Con l’ultima galleria potete farvi un’idea sulla quantità di dettaglio, sulla bontà dello sfuocato e sull’effettività della stabilizzazione ottica di questo zoom.

I parametri di scatto delle quattro foto sono:

-per la scritta “R1 YAMALUBE”; f/3.2, 1/50s, 165mm, 250 ISO

-per l’immagine della pinza Brembo; f/4, 1/13s, 116mm, 400 ISO

-per l’immagine del terminale Akrapovic; f/5.6, 1/13s, 99mm, 640 ISO

-per l’ammortizzatore Ohlins; f/5.6, 1/15s, 136mm, 640 ISO

E’ richiesta una certa mano per scattare a mano libera a focali così lunghe con tempi di 1/13s o 1/15s, quindi potrebbe essere difficile riuscirci al primo colpo, ma restano pur sempre tempi di scatto possibili solo ed esclusivamente grazie al buon lavoro dell’OIS.

Per concludere, il Sony 70-200 GM è un acquisto più obbligato che consigliato. Nel caso del 24-70 GM, non avendo ancora provato il nuovo Sigma 24-70 f/2.8 ART con attacco nativo Sony E-Mount, ad oggi potrei consigliare anche di dare un’occhiata al Sigma vista la qualità degli obiettivi che sfornano e la netta differenza di prezzo rispetto al Sony.

Attualmente il 70-200 GM non ha concorrenti.