A spasso con i nuovi Zeiss Batis e la A7RmkII (seconda parte)

Non serve chissà quale introduzione per due dei miei obiettivi preferiti: siamo di nuovo a spasso coi Batis.

Ho approfondito alcune caratteristiche che non è stato possibile esaminare nella prima parte di questo test. Contesto, soggetti e luci sono totalmente differenti; qui siamo al Festival dell’Oriente.

La luce è stata la parte più critica da gestire ma, come vedremo tra poco, questi due Zeiss sono obiettivi che non temono praticamente nulla.

Cominciamo col 25mm.

***C’erano due foto in particolare di questa galleria che meritavano di essere commentate. La prima è quella della frutta secca: nel dettaglio (f5 e 800ISO) risoluzione e plasticità sono da primato. La seconda è quella con la stilografica: l’ingrandimento (f5.6 e 800ISO) mostra come la trama della carta sia ancora perfettamente dettagliata e leggibile. Per quest’ultimo scatto è stata scelta la pellicola “NEUTRA”. La distanza di messa a fuoco era quasi pari a quella minima concessa e nonostante il diaframma f5.6 la profondità di campo è veramente ridotta***

***La foto col tappeto a strisce colorate e il portone sullo sfondo (f2 e 400ISO) è utile per capire quanto si possano ottenere sfocati eccezionali anche con ottiche grandangolari come questa. Nel dettaglio è difficile apprezzare la risoluzione pura in quanto la prospettiva e la profondità di campo praticamente nulla sono tutt’altro che ideali. L’immagine successiva del tessuto giallo coi disegni floreali mostra invece la delicatezza dell’ottica ad f4 nel passaggio tra parte a fuoco e fuori fuoco. La resa della Sony A7RmkII è sempre impressionante; in questo caso a 1000ISO la totale assenza di rumore farebbe pensare che si tratti di 100ISO. Gli ultimi due ingrandimenti delle piume e del ventaglio mostrano la risoluzione (di tutto rispetto) anche a diaframmi molto aperti; la prima ad f2.8 e 400ISO e l’ultima ad f2 e 500ISO***

E finiamo con l’85mm.

***La parte più impressionante del primo ingrandimento è sicuramente la porosità della superficie della candela (f2.5 e 400ISO). Nell’immagine successiva possiamo apprezzare la tridimensionalità della statuetta ed uno sfocato pressoché perfetto; notevoli anche le parti dorate (pellicola “VIVACE”). La foto del ventaglio mostra la resa con diaframma quasi tutto aperto (f2.2 e 1000ISO). L’ultima foto coi vasi di ceramica (f4 e 2000ISO) mi interessava solo per testare la tridimensionalità pura dell’immagine. Non siamo di fronte ai livelli di uno Zeiss Loxia però il risultato è ugualmente spettacolare***

Conclusioni? Tornerei oggi stesso a comprarne altri due.

Più che un acquisto consigliato sono entrambi un acquisto obbligatorio per tirare fuori la vera anima della A7RmkII, che a sua volta si dimostra capace di scattare fotografie mozzafiato anche con luce artificiale, scarsa, non omogenea e tutto questo con colori così brillanti da sembrare finti.

Il 25mm ha dalla sua parte una messa a fuoco minima veramente da obiettivo macro. Plasticità e delicatezza non mancano mai. L’apertura massima di f2 permette di sfocare veramente tanto.

L’85mm è la solita lama e come il 25mm è esente da critiche.

Entrambi i Batis mettono a fuoco in maniera impeccabile e la differenza rispetto al 24-70 ZA e al 70-200 G si avverte subito. L’ergonomia generale è perfetta e col battery grip montato si scatta tutto il giorno anche con tempi molto bassi (grazie al sensore stabilizzato) senza grandi sforzi.

Un eventuale Batis 135mm chiuderebbe il cerchio in maniera divina…

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